Quest’anno un turno fortunato al museo mi ha salvato dall’ennesimo week-end di Pasqua lavorativo. E allora, complice un sole del tutto inaspettato ne ho approfittato per saltare con la mia dolce meta’ su uno degli autobus della Green Line che partono da Victoria Station ogni ora e, in spirito con la gita fuori porta pasquale, sono andata a Windsor.

La cittadina di Windsor, a soli 34km circa da Londra nella contea del Berkshire, è deliziosa anche se piuttosto piccola e totalmente subordinata al turismo fornito dal Castello che, on i suoi circa 45.000 m² è il più grande castello abitato del mondo – nonché quello abitato dal tempo più lungo (risale infatti a Guglielmo il Conquistatore e fu costruito attorno al 1066). Con Buckingham Palace a Londra e Holyrood Palace a Edimburgo, è una delle principali residenze ufficiali della monarchia britannica. Pare che la Regina Elisabetta II vi trascorra molti weekend dell’anno, utilizzando il castello sia per eventi ufficiali che privati (grazie Wikipedia!).
Inutile dire che il Castello è di una bellezza strepitosa, decorato da meravigliosi quadri della Royal Collection, la magnifica collezione reale che, oltre a Windsor Castle adorna molte delle residenze reali britanniche, tra cui Hampton Court Palace, Buckingham Palace (insieme ad una moltitudine di arredi preziosi, mobili,ceramiche,suppellettili varie, armature e via discorrendo…).

Attraversando il piccolo ponte pedonale sul Tamigi, da Windsor si arriva alla cittadina di Eton, famosa per il suo prestigioso college, la più esclusiva scuola superiore privata inglese. Nato per volere di Enrico VI nel 1440, con il nome di King’s College of Our Lady of Eton beside Windsor per istruire e preparare gli studenti per entrare alle Università di Oxford e Cambridge, l’Eton College è ancora adesso una scuola esclusivamente maschile. Alla faccia delle Suffragette e del femminismo…

Gli studenti, detti Etonians, di età compresa tra i 13 e i 18 anni, indossano una divisa formata da un completo giacca-pantalone nero con giacca a code, panciotto e collare rigido (una sorta di colletto tipico della fine del Novecento) e cravatta bianca – a meno che non si tratti dei King’s Scholars, 70 studenti, ammessi alla scuola attraverso borse di studio annuali. La divisa di questi ultimi differisce parzialmente da quella degli altri studenti, ma questa distinzione viene fatta principalmente per ricordare agli studenti in genere che i King’s Scholars sono lì per i loro meriti e non grazie al denaro delle famiglie che pagano l’esorbitante retta del collegio.

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