La casa del Dr Johnson a Londra

E  anche quest’anno siamo arrivati all’Open House London, uno degli eventi che prediligo, un week-end in cui palazzi storici (e non), musei, gallerie ed edifici di culto di tutte le fedi aprono al pubblico quelle parti che non sono normalmente accessibili (come gli uffici della BBC per esempio, la Royal Court of Justice o il Foreign Office) o lo sono dietro il pagamento del biglietto d’accesso.

 Dr Johnson's House. London, 2014 © Paola Cacciari
Dr Johnson’s House. London, 2014 © Paola Cacciari

E se l’anno scorso è stata la volta del periodo vittoriano, dell’Arts and Crafts e dell‘Estetismo, quest’anno armati di guida, mappa e scarpe comode io e la mia dolce metà ci siamo avventurati alla scoperta della Londra di re Giorgio (II e III) quella della metà del XVIII secolo per intenderci, quella di Handel e del Dr. Samuel Johnson. Ed è proprio costui l’autore della mitica frase “when a man is tired of London, he is tired of life; for there is in London all that life can afford”, coniata mentre, con l’amico James Boswell (avvocato e scrittore scozzese, a cui si deve la biografia appunto di Samuel Johnson – grazie Wikipedia!) discuteva i vantaggi del vivere nella capitale. Ed evidentemente di vantaggi Londra ne aveva molti, perché il Dr Johnson non lascio mai più.

Nato a Lichfield nello Staffordshire nel 1709, Samuel Johnson frequentò il Pembroke College di Oxford per poco più di un anno prima di essere costretto ad abbadonare gli studi per mancanza di fondi. Tornato a Lichfield depresso e senza un soldo, si dedica all’insegnamento aprendo nel 1735 un’accademia privata che peró contava solo tre allievi, tra cui il diciottenne David Garrick, che diverrà uno dei più famosi attori del suo tempo.

E fu proprio in compagnia del suo ex-allievo David Garrick che Johnson il 2 Marzo1737 partì alla volta della Capitale. Inutile dire che entrambi fecere fortuna…

Se l’insegnamento non era il suo forte, Samuel Johnson (1709-1784) si rifece ampiamente in altri settori. Oltre ad essere critico letterario, poeta, saggista e biografo, il Dr. Johnson fu uno tra i più importanti lessicografi britannici, passato alla storia per avere pubblicato nel 1755 il monumentale A Dictionary of the English Language che pur non essendo stato il primo dizionario della lingua inglese, fu di certo considerato per anni il più importante, fino a quando nel 1928 fu soppiantato dall’uscita dell’Oxford English Dictionary (OED).

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Costruita nell’anno 1700 circa, la casa in cui Samuel Johnson visse dal 1748 fino 1759 (miracolosamente sopravvissuta alle bombe incendiarie della II Guerra Mondiale) si trova al numero 17 di Gough Square, una minuscola piazzetta nascosta dietro Fleet Street ed è una delle poche costruzioni dell’epoca rimaste intatte nella City of London, il cosiddetto ‘Square Mile’ che ci sono molte altre case di questo periodo altrove a Londra; certamente è l’unico edificio originale che si affaccia su Gough Square.

L’interno è arredato in modo semplice, quasi spartano per riflettere le circostanze a volte indigenti del nostro eroe. Ma basta guardare i ritratti, i paesaggi e gli oggetti che la popolano per avere un’idea della sua mente brillante sono un’affascinante testimonianza della vita di uno dei più spiritosi, carismatici e studiati personaggi della storia britannica. Come il bel servizio da tè appartenuto a Mrs Thrales, una delle più care amiche di Johnson che era famoso per la sua predilezione per il tè, e un ritratto che si pensa rappresenti Frances Barber, il servo giamaicano del dottore che gli lasciò in eredità gran parte del suo patrimonio. In quella che ora è la biblioteca (e che forse una volta era la camera da letto del Dr Johnson), è possibile sfogliare un facsimile del suo dizionario in due parti (che abbonda di voci peculiari che non raggiunsero mai la gloria lessicografica, ma che sono nondimento deliziosamente divertenti).

Trasformato in un piccolo museo, la Dr Johnson’s House è una meravigliosa testimonianza della vita nella Londra settecentesca. Consigliato agli amanti di storia sociale e di decorazione d’interni…

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Non perdetevi la piccola statua in bronzo di Hodge, uno dei suoi gatti prediletti, seduto sul famoso Dizionario di Johnson e con un paio di gusci di ostriche vicino.

 

9 thoughts on “La casa del Dr Johnson a Londra

  1. Cara Paola, leggendo il tuo onesto articolo mi hai messo una pulce che ora mi danza sulla punta della lingua. Infatti, ho colto un Fleet Street, che a me meschino periferico, risultava la strada dei giornali, storica e gloriosa, ma che recentemente (mi pare) ha subito un progressivo abbandono, i giornali in questione spostandosi… ecco: ti scappasse un post.
    Non retribuendoti, non posso avere le pretese di un committente, posso solo contare su una buona predispozione tua umorale favorita da propizia congiunzione astrale.
    Un caloroso saluto da una Milano, dove alle facce nere dei milanesi perchè incazzati… neri si aggiungono quelle nere originali africane.

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    1. Hai ragione, un post ci starebbe davvero… Vedro’ di accontentarti appena avro’ l’occasione di leggere in maniera un po’ piu’ approfondita sull’argomento. Whatch this space! 😉

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      1. a chi lo dici paola…londra è la mia capitale europea preferita, anche oggi, ma ho dei luoghi preferiri nella old england come salsbury, stonehenge,Hampton Court , le orcadi, edimburgo…la cornovaglia, scusa se vado a random…e il Tamigi, e il covent garden…guarda troppo lungo sarebbe l’elenco…ho abitato qualche anno fa per un mese in Fulham Road …quando ho creduto che il gatto della vicina fosse una statua sul frigorifero epoi ho scoperto che era un gattone vero….

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  2. A proposito di gatti, nella stessa piazza dove si affaccia la casa del Dottor Johnson c’è la statua di Hodge, definito dal suo esimio padrone “a very fine cat indeed”. Per non dare noia alla servitù ed evitare maltrattamenti al micio, Samuel Johnson andava egli stesso ad acquistare le ostriche per il suo felino (all’epoca erano un prodotto a bassissimo costo).
    😸
    Ho scritto un post su Fleet Street un paio di anni fa: https://londonse4.wordpress.com/2014/03/12/nei-cortili-di-fleet-street/

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    1. L’ho visto, e anche fotografato! 🙂 Da brava gattofila quale sono, magari metto una foto nel post! Non sapevo delle ostriche pero’!! Vado subito a leggere il tuo post! 🙂

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