Nascosta tra il verde dell’elegante quartiere di Kensington, nella zona Ovest di Londra c’è una casa che mi ha sempre affascinato. Sembra un mini-castello, costruito in mattoni rossi, con tanto di torre rotonda sormontata da un tetto appuntito, un elaborato portale e magnifiche vetrate colorate. Quando ci sono passata davanti per la prima volta quasi vent’anni fa, in rotta per la mia prima visita a Leighton House, non avevo idea di chi ci vivesse. Ho estratto la mia macchina fotografica per fare una foto, e mentre puntavo l’obbiettivo un giovane che passava di lì si è fermato e con una punta di orgoglio nella voce, mi ha detto: “Quella è la casa di Jimmy Page, il chitarrista dei Led Zeppelin.” E se n’è andato con un sorrisetto soddisfatto sulle labbra, lasciandomi sbalordita, la macchina fotografica a mezz’aria. Da allora sono passate molte altre volte davanti a quella casa e non solo nella (fin’ora vana) speranza di intravedere il mitico Jimmy, ma perchè mi affascina.

La “casa” fu progettata dall’architetto vittoriano William Burges tra il 1875 e il 1881, nello stile gotico francese del XIII secolo. Burges aveva viaggiato molto ed era tanto meticoloso nella ricerca e nei dettagli, quanto intransigente nell’uso dei materiali. Come molti in quel periodo, anche lui era ossessionato dal Medioevo ed era un abile orafo e designer prima di diventare architetto. Tra i suoi amici troviamo artisti e scultori membri dell’Estetismo e della Confraternita dei Preraffaelliti come il suddetto Lord Frederic Leighton, Dante Gabriel Rossetti, Edward Coley Burne-Jones etc; era socievole, cronicamente miope e persino i suoi migliori amici lo descrivevano come brutto. Aveva un certo senso dell’umorismo e non era assolutamente un architetto a buon mercato. E tutto quello che appreso e amato nel corso della sua carriera artistica è stato distillato in questa casa-torre. Perché questa sarebbe stata la sua casa.

Ma come spesso accade, la vita è un po’ bastarda e Burgess non ebbe tempo di godersi la sua casa che morì tre anni dopo essersi trasferito, a soli 53 anni. Morì nel suo letto rosso nella Sala delle Sirene. Perchè qui nella Tower House tutte stanze principali hanno un tema (Tempo, Amore, Letteratura etc) e raccontano una storia e hanno vetrate colorate, elaborati intagli, affreschi, fregi. Insomma, ogni superficie decorabileè stata utilizzata e decorata – ovviamente utilizzando i migliori materiali. Persino i comignoli sono scolpiti con figure tridimensionali: quello in biblioteca raffigura i Principi di parola nella pietra di Caen. Al primo piano, sotto fregi dipinti con motivi marini e un soffitto di stelle dorate tempestate di specchi convessi.

Page aveva 28 anni quando compro’ la Tower House dall’attore Richard Harris; ora ne ha 74 di anni e continua a prendersene cura come di un bambino delicato. E delicati gli interni lo sono davvero tanto che, per evitare le vibrazioni, Page suona sempre solo la chitarra acustica in casa, non organizza feste o ricevimenti lì e non ha la televisione. E’ persino riuscito a ricomprare l’armadio dipinto che un tempo si trovava accanto al letto di Burges, e l’ha rimesso nel punto esatto voluto dall’architetto.
Ma da quando Robbie Williams si è trasferito nel villone accanto non c’è pace per il nostro Jimmy. L’ex Take That infatti vuole scavare un grande seminterrato sotto casa sua (i cosiddetti basements flats) che arriverà ad essere pericolosamente vicino alla Tower House. Page, preoccupato da fatto che i lavori di costruzione del vicino posasano danneggiare irrimediabilmente gli interni unici e insostituibili della casa, ha fatto ricorso.Che dire? Spero che vinca!!! 🙂
2018 © Paola Cacciari
C’è sempre un vicino rompiballe a infrangere l’incanto! (Parlo per esperienza personale anche se – e sono certo che mi credi – non abito un uguale castello)
Nota: Scusa se di tutto il tuo post, è quella sopra la mia morale, ma capita che come si usa dire, la montagna partorisca un topolino.
LikeLiked by 1 person
Niente scuse Guido! Vicini da incubo e’ stata la prima cosa che ho pensato anch’io quando ho letto la storia della casa! 🙂
LikeLiked by 1 person
Ma sai che ci sono passata?! Non sapevo la storia della casa né chi ci abitasse. Una bella scoperta. E sì, ha fatto bene a fare ricorso. Non esiste la Soprintendenza per i beni culturali in Inghilterra?
LikeLiked by 1 person
Si’ esiste, ma come sempre quando ci sono di mezzo molti soldi le cose vanno a rilento… 😉 Ma il nostro Jimmy e’ un oddo duro e dubito che Robbie Williams abbia una chance! 🙂
LikeLiked by 1 person
Speriamo
LikeLiked by 1 person
L’ha ribloggato su StefaniaSanlorenzoe ha commentato:
Paola, ciao! Leggerti è ormai un mio piacere personale. Ti ‘ribloggo’ perché spero tu ne sia contenta. Un saluto.
LikeLiked by 1 person
Mi fa in grandissimo piacere soprauttutto che ti piaccia quello che scrivo! 🙂 Il reblog e’ un bonus! 😉 Grazie della tua cortesia Stefania e buona settimana! 🙂
LikeLike