Alzi la mano chi, come me, non è un fanatico dell’arte contemporanea e ha sentito parlare di Lee Krasner (1908-1984).
Non molti? Lo sospettavo. Che Lee Krasner, nata Lena Krasner, ha trascorso la vita a lottare per uscire dall’ombra, per il diritto di essere se stessa: un’artista complete e indipendente, e non solo la moglie di Jackson Pollock.

Questo, insieme al fatto di essere una donna, era il problema più grande quando cercava di essere presa seriamente all’interno di un gruppo al testosterone come gli Espressionisti Astratti. Ma a volte il cercare di guadagnarsi un posto al sole a furia di gomitate non basta, che questo non era un movimento per mammolette.
“I was a woman, Jewish, a widow, a damn good painter, thank you, and a little too independent.” Lee Krasner
I suoi primi lavori sono densi di influenze cubiste e realiste, e forse lo sarebbero rimasti se i primi brucianti insuccessi non le avessero fatto perdere le staffe a tal punto da distruggere in una fitta di rabbia le tele rimaste invendute, solo per riassemblarle in una sorta di collage astratto pieno di furia e frustrazione. E il risultato è qualcosa di radicamente nuovo e diverso anche per l’America di quegli anni.
La morte di Pollock nel 1956 in un incidente automobilistico è un’altra pietra miliare per la Krasner, che si getta anima e corpo nella pittura – il suo personale antidoto al dolore. Quello che ne risulta è un gruppo opere che grondano tristezza, nostalgia e perdita, e che forse, per la prima, volta parlando davvero con la sua voce.

2019 © Paola Cacciari
Londra// fino al 1 Settembre 2019
Lee Krasner: Living Colour @ Barbican Art Gallery
Da parte mia cerco di riparare amando più donne il possibile, anche non pittrici necessariamente.
Nota: Adesso capisco perchè Google, stranamente e proprio questa volta, al momento di cliccare il tuo sito ma ha dato l’alert: sito sospetto 🙂
Ciao, Paola, un salutone.
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Errata C:” mi ha dato”
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Continua cosi’ caro Guido! 🙂 🙂 🙂
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Articolo molto interessante! Grazie per aver portato alla luce un’artista non molto conosciuta, ma degna di essere apprezzata 🙂
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Mi e’ piaciuta molto, non avevo idea di chi fosse rpima di vedere la mostra!
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