Ed io che pensavo che ci fosse solo il Tamigi! Ma no, ce n’erano molti altri di fiumi e fiumicelli a Londra, che sfociavano nel fiume che attraversa la capitale. Fiumi che sono scomparsi nel tempo, sacrificati all’espasione della città e coperti per essere trasformati in fogne. E se il Tamigi è certamente quello più famoso e il suo ruolo nello sviluppo della capitale è ben documentato, quello che si conosce degli altri, dei meno noti Walbrook, Wandle, Fleet, Lea e Neckinger, ce lo raccontano artefatti restituiteci dal fango e deposti sulle rive. E naturalmente la topografia della città, che conserva il loro ricordo negli schemi stradali, nei nomi di luoghi (Peckham, Westbourne Park, Fleet Street), nella letteratura e nell’arte e dalle macerie dei santuari romani e le offerte di asce preistoriche, spade medievali e punte di lancia dell’età del bronzo, che suggeriscono che per i nostri antenati i corsi d’acqua erano certamente molto più sacri di quanto non lo fossero nella cosiddetta epoca moderna (dal XVIII ai nostri giorni).

La storia di Londra è legata in modo indissolubile ai suoi fiumi, che oltre a commercio e prosperità, hanno portato anche invasione e pestilenza come ci racconta la mostra al Museum of London Docklands, dal titolo (appunto) Secret Rivers. È un’opportunità imperdibile per saperne di più su questi misteriosi affluenti del Tamigi.
![Secret-Rivers-map-header[1]](https://vitadamuseo.files.wordpress.com/2019/10/secret-rivers-map-header1.jpg)
Londra//fino al 27 Ottobre 2019
Secret Rivers @ Museum of London Docklands
2019 © Paola Cacciari
Anche io pensavo che ci fosse solo il Tamigi, anche se Fleet Street (incontrata in Dickens se non sbaglio), avrebbe dovuto mettermi sulla giusta strada. Grazie per l’interessantissimo approfondimento!
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Grazie per il passaggio! 🙂
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Buon fine settimana
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Grazie, anche a te! 🙂
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Sempre gentile.
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