L’10 Gennaio 2016 rimarrà per sempre per me il giorno in cui Starman è tornato tra le stelle. Con la morte di David Bowie è scomparso un pezzo della mia vita che non ritornerà mai più.
Quella parte che sognava il ritorno di Major Tom dallo spazio, cosicché potesse dire lui a sua moglie che l’amava invece di ground control. O quella che, esaltata dalla scoperta di Video Music, ascoltava Let’s Dance a tutto volume con il suo primo stereo, uno di quei giganteschi boom boxes che andavano tanto di moda con i rappers degli anni Ottanta e gli adolescenti di tutto il mondo. Certamente con David Bowie è definitivamente scomparsa quella parte di me che a quindici anni lo osservava a bocca aperta in televisione mentre, sul palco del Live Aid, cantava Under Pressurecon quell’altro grande assente della vita, Freddie Mercury, certa del fatto che…
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Grande! Uno dei miei piú grandi rimpianti, non averlo potuto vedere in concerto.
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Da Mussolini a Hitler a Trump… Dal calcio a… Dalle folle e i deliri collettivi mi guardi Iddio che al Coronavirus ci penso io.
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Che mondo pazzo caro Guido! 😳
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L’hai detto!
Il “Culto della personalità” pensavo fosse specialità degli anni di Stalin e Mao, ma vedo che cambiano i tempi e la personalità e il settore di turno, però tutto cambia per non cambiare niente: E amen, e così sia.
Nota: vuoi mettere al confronto lo stile di un Ebby?
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Non sia mai!!! 😅
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