Non sarà famosa come Frieze, ma la London Art Fair resta comunque la più grande fiera di arte moderna e contemporanea del Regno Unito e dove artisti conosciuti e nuovi talenti vanno a braccetto. Ospitata come d’abitudine nell’elegante edifico del Business Design Centre di Angel, il super-trendy quartiere al Nord di Londra e quest’anno giunta alla sua ventottesimo edizione, la London Art Fair inaugura il nutrito calendario artistico londinese.
E non occorre essere collezionisti di arte contemporanea per godersi una bella passeggiata a curiosare tra gli stands (tutti e 126…) per verificare lo stato dell’arte contemporanea da questa parte della Manica. Certamente io e la mia amica A. che oggi mi ha accompagnato oggi in questa passeggiata tra i geni (ok, non sempre…) collezioniste non lo siamo, anche se devo ammettere non mi dispiacerebbe esserlo, soprattutto dopo aver realizzato che un disegno di Mirò non è poì così costoso…. 🙂 E così abbiamo trascorso un ameno pomeriggio curiosando tra le sculture a forma di medicinali di Damian Hirst, le macchie colorate di Patrik Heron, gli incubi di Francis Bacon e le levigate superfici di Barbara Hepworth e molti, molti altri, meno famosi ma altrettanto interessanti. E certamente piu’ divertenti, come questo fotomontaggio della Torre di Babele fatto di cartelli che si trovano in giro per la Capitale: una’ironica quanto azzecatissima metafora di Londra.
Sulla scia del successo ottenuto gli anni passati con insolite partnership con Hepworth Wakefield, museo dello Yorkshire dedicato a Barbara Hepworth, e con la prestigiosa Pallant House di Chichester, l’insolita collaborazione tra una fiera ed un museo ritorna nell’edizione del 2016 con la Jerwood Gallery di Hastings, nella Contea dell’East Sussex, al Sud del Paese e specializzata in arte contemporanea made in Britain.
Come sempre, ampio spazio è come sempre dato alla fotografia contemporanea con Photo 50 2016, una vera e propria mostra nella mostra, curata quest’anno dalla nostrana Federica Ciocchetti dal titolo Feminine Masculine: On the Struggle and Fascination of Dealing with the Other Sex. La mostra è liberamente ispirata al capolavoro di Jean-Luc Godard del 1966 Masculin Féminin e si propone di esplorare la sfida della rappresentazione delle misteriose dinamiche che si verificano tra uomo e donna.
E come sempre la mia sezione preferita è stata quella degli Arts Projects, le gallerie emergenti, che presenta gli ultimi sviluppi del contemporaneo britannico e non, con installazioni, mostre personali e collettive. Quello che mi piace è la varieta’ di questa sezione, con gallerie tedesche, olandesi e coreane e italiane, come l’emergente dalla Rosa Gallery della formidabile Giovanna Paternò.
2016 ©Paola Cacciari
Londra// fino al 24 Gennaio 2016
London Art Fair 2016, Business Design Centre, 52 Upper Street London N1 0QH
Mi diverte un mondo quella London Babel, è un’idea!
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Anche a me. Soprattutto il particolare che dice che lo stile di vita che volevo e’ esaurito … 😉 dolceamaro…
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