Sesso, droga e un doppio suicidio: benvenuti nel tragico mondo di Mayerling. Il balletto, basato sui cosidetti Fatti di Mayerling, è la vera quella serie di eventi che condussero alla morte violenta dell’Arciduca Rodolfo d’Asburgo-Lorena e della sua amante adolescente, la diciassettenne baronessina Maria Vetsera, fu creato da Sir Kennet McMillan nel 1978 per il Royal ballet di Londra. I corpi furono ritrovati a Mayerling, un piccolo paese nella Bassa Austria, il 30 gennaio del 1889. Pare che i due avessero stabilito un lugubre patto di morte, dopo che il padre di Rodolfo, l’arciduca Francesco Giuseppe aveva richiesto che i due si separassero. Pare che Rodolfo abbia sparato alla tempia della Vetsera (pienamente consenziente, si spera…) prima di togliersi lui stesso la vita. Inutile dire che si fece di tutto per mettere a tacere lo scandalo. La versione ufficiale fatta circolare imputava la causa della morte di Rodolfo ad un attacco di cuore, mentre l’esistenza di Maria Vetsera scomparve compleatamnte dalla scena e dalla storia. Il suo corpo, completamente vestito e con tanto di cappello di cappello (legato ad un manico di scopa per tenerne diritta la schiena) fu trasportato in carrozza ad Heiligenkreuz, dove fu seppellito segretamente e in tutta fretta.
McMillan è insieme a Frederick Ashton uno dei più grandi coreografi del ventesimo secolo. A lui si deve per esempio quel capolavoro assoluto che è Romeo e Giulietta con le musiche di Prokofiev. Ma diversamente da Ashton, McMillan non aveva paura di confrontarsi con temi controversi e mettere a nudo la parte più oscura della natura umana e della sessualità e spesso i suoi balletti sono incentrati su personaggi che sarebbero considerati degli outsider nella società moderna. Come il meraviglioso Manon e questo altrettanto meravigioso Mayerling.

Lo show appartiene ad Edward Watson perfetto nel ruolo dell’anti-principe, il dannato Rodolfo. Alto, snodato e flessibile in modo insolito e con una capacità di torsione che altri non possiedono, Watson (che è primo ballerino con il Royal Ballet di Londra) è l’opposto dell’eroe atletico e benigno di Carlos Acosta o Roberto Bolle. A Watson non piace fare il principe, a meno che non sia un pazzo o un suicida – e propio quel suo corpo elastico gli permette di esprimere l’angoscia interiore di un personaggio come Rodolfo, un donnaiolo violento ed crudele. Rodolfo è un uomo a disagio nel suo stesso corpo, in lotta con se stesso la cui pazzia sarà la causa della tragedia finale.
Ma sono le scene che precedono l’epilogo le più sinistre. La violenza con cui Rodolfo-Watson fisicamente “maneggia” (letteralmente) la moglie bambina e le sue varie amanti con violenza e non curanza come se invece di persone si trattasse di bambole di pezza. Pazzia, passione e sensualità sono emozioni che di rado sono mostrate così apertamente in un balletto.
Rodolfo trova pane per i suoi denti nella giovanissima Maria Vetsera, l’ultima delle sue amanti anch’essa ossessionata dalla morte e dal sesso, qui interpretata dalla sublime Natalia Osipova (nota a molti per essere la compagna del bambino cattivo della danza, Sergei Polunin). La Osipova è un ex-Bolshoi e fa suo questo personaggio con un’energia, una sicurezza e una passione pari a quella di Watson. Lo splendido pas de deux finale in cui i due si gettano è al tempo stesso selvaggio e sublime. Lo so perché grazie ai binocoli ho potuto vedere le loro espressioni. Ero con loro sul palco, dentro il palco ed ad un certo punto ho realizzato che così assorta che ho quasi dimenticato di respirare. E se questa non è magia, non so cosa sia. Certamente per me è puro genio.
Quello che un tempo si nascondeva oggi lo si esibisce a un possibile sempre più vasto pubblico?
(Godo a fare il vecchio bacchettone, in fatto di sesso la mia ipocrisia è la stessa 🙂 )
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Non hai tutti i torti caro Guido. Penso comunque che questo balletto sia figlio della sua epoca, gli anni Settanta e di tutto quello che rappresentavano. E’ davvero splendido. 🙂
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Vero, sono d’accordo.
L’avevo infatti pensato. Sulla scia del ’68 .
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Esattamente. Ho una biografia-mattone di Kennet McMillan da leggere (piu’ grossa di Guerra e Pace per darne un’idea…) che mi attende: quando l’avro’ letta avro’ piu’ informazioni al riguardo … 😉
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Magnifico… dalle parole sembra cge sia stato semplicemente sublime questa rappresentazione ^.^
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Davvero fantastico. Quanto mi piace il balletto! 🙂 🙂 🙂
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Beh… il piacere lo trasmetyi tuyto nei tuoi scritti ^.^
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a me questa storia ha sempre affascinato..in fondo sono giulietta e romeo un poco meno …delicati…con quel quid di sesso e follia che affascina il nostro lato oscuro…e il balletto deve essere davvero uno spettacolo…ciao paola, baciotti
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Verissimo! Un riassunto perfetto! 🙂 ciao cara Viki!
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felice di esserti piaciuta…buona notte londinese
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L’ha ribloggato su StefaniaSanlorenzoe ha commentato:
Vi propongo una lettura sul balletto in una prospettiva diversa.
Ringrazio della possibilità di avere più voci a confronto!
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